“Qui abitano ebrei”

“Juden hier”, in tedesco “qui c’è un ebreo” è la scritta che è stata trovata sulla porta del figlio di un’ex deportata nei campi di concentramento.

Questa “ignominia, vergogna” – come afferma il Presidente dell’Europarlamento David Sassoli – si è compiuta a Mondovì (Cuneo), nella casa in cui vive il figlio di Alda Rolfi, deportata a Ravensbrück nel 1944 che visse in quella casa fino al 1996.

La via dove sorge la casa era stata dedicata alla Rolfi qualche anno fa e un orrore dell’antisemitismo adesso ci porta alla “cultura dell’odio” – come afferma Zingaretti.

In realtà Lidia Rolfi non era ebrea, ma deportata perché nemica politica, ciò non giustifica il gesto ma anzi ne sottolinea la natura: l’ignoranza; ella testimoniò tramite la scrittura i suoi vissuti, infatti, nel ’78 scrisse l’opera “Le donne di Ravensbrück“, primo libro in italiano sulla deportazione femminile e successivamente uscì il postumo “Il futuro spezzato“, saggio sull’infanzia durante la dittatura, con l’introduzione di Primo Levi.

Anche il sindaco di Mondovì risulta sconvolto: “Un atto gravissimo che, da sindaco e da uomo, condanno fermamente. Un fatto vergognoso che offende ed indigna Mondovì, Città Medaglia di Bronzo al Valor Militare nella Guerra di Liberazione, e tutti i monregalesi. Ci stiamo organizzando per rispondere con un’apertura straordinaria della Sinagoga di Mondovì: invito, quindi, tutti a partecipare per esprimere non solo vicinanza e solidarietà alla Comunità Ebraica, ma per affermare con forza la nostra appartenenza ad una società civile e democratica e condannare pericolosi rigurgiti di antisemitismo“.

Agata Di Prima II D