Trump oltrepassa il Rubicone

Nella notte tra il 2 e il 3 gennaio gli Stati Uniti hanno indubbiamente dichiarato guerra all’Iran con l’assassinio del generale Qassem Soleimani che, conosciuto per la sua lotta contro l’ISIS, all’età di 62 anni è stato colpito e ucciso, per ordine di Trump, da un missile sparato da un elicottero americano nei pressi dell’aeroporto di Baghdad.

A perdere la vita è un uomo fortemente amato per gli atti di eroismo compiuti e per il suo indiscusso percorso nonostante le umili origini, le stesse che in seguito gli hanno garantito la stima e la fiducia degli iraniani; a pensarla diversamente sono sicuramente i terroristi che, a seguito della sua morte, troveranno sul loro cammino un ostacolo in meno.

Il gesto del presidente americano è stato paragonato alla decisione presa nel 49 a.C. da Cesare che, oltrepassando il fiume Rubicone, aveva esplicitamente dichiarato guerra al nemico.

L’inizio di una nuova guerra causerebbe non solo l’intervento dei Paesi direttamente coinvolti, ma porterebbe anche a nuove alleanze, chiamando in causa Stati provenienti da ogni parte del mondo. Non è attualmente chiaro il motivo per cui Trump abbia voluto eliminare un personaggio che, pur non essendo un alleato degli USA, ha sempre collaborato nella lotta contro il terrorismo in Medio Oriente. La ragione maggiormente plausibile riguarderebbe le elezioni presidenziali che si svolgeranno proprio quest’anno e quindi si potrebbe interpretare il gesto di Trump come un tentativo da parte di quest’ultimo di essere rieletto, in quanto nella storia americana non è mai stato sottratto il sostegno politico ad un presidente in guerra.

La risposta dell’Iran non si è fatta attendere, considerando anche l’ultimo scambio di avvertimenti: da una parte la minaccia iraniana di colpire, in caso di guerra, 35 obiettivi americani, dall’altra la risposta di Trump che afferma di aver già individuato 52 bersagli iraniani: quest’eventualità potrebbe riguardarci da vicino considerando che Sigonella, insieme alla stazione di Ramstein in Germania, ha un importante ruolo in questo genere di attacchi e nella gestione di aerei senza pilota.

Ma vale davvero la pena dichiarare guerra pur di governare altri quattro anni, considerando che ciò potrebbe costare la vita a migliaia di americani e iraniani?
Federica Sciacca IIA

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