Il 9 Maggio 1978, precisamente 42 anni fa, furono trovati i corpi di Peppino Impastato e Aldo Moro, rispettivamente a Cinisi e a Roma. Entrambe le vittime contribuivano a rendere l’Italia un posto meno ingiusto, uno combattendo contro la mafia , l’altro contro il terrorismo. I giornalisti e le giornaliste di tutto il mondo, impegnat* a ricostrire le vicende del rapimento del politico italiano e a documentarne i fatti, quasi tralasciarono la morte di Peppino Impastato.
Aldo Moro
Il politico, accademico, giurista Aldo Moro venne sequestrato il 16 marzo dalle Brigate Rosse. Quella mattina, mentre si accingeva a presentare il nuovo Governo guidato da Giulio Andreotti, venne bloccato nella sua auto in via Mario Fani (Roma) e dopo pochi secondi che la scorta era stata massacrata, i brigatisti rossi rapirono il preisdente. Il corpo del presidente della Democrazia Cristiana fu poi ritrovato il 9 maggio, nel bagagliaio di una Renault rossa, a circa 150 metri dalla sede del Partito Comunista Italiano e dalla sede della Democrazia Cristiana. In onore della sua morte, il 9 maggio è stato dedicato al ricordo di tutte le vittime del terrorismo.
“Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi”.
-Aldo Moro
Peppino Impastato
Il giovane,diventato attivista comunista, intraprese una campagna antimafiosa, opponendosi alla sua famiglia e ai loro stessi ideali mafiosi, che lui stesso definì “Una montagna di merda” (titolo di uno dei suoi primi articoli). Successivamente fondò la radio Aut, per denunciare i boss mafiosi e le azioni criminali, ignorate dall’intero paese, il quale viveva nel silenzio e nella paura . La vita di Peppino Impastato fu meglio resa nota tramite il film “I cento passi”, di Marco Tullio Giordana; i “passi” citati nel titolo rappresentano la distanza tra la casa degli Impastato a quella del boss mafioso Gaetano Badalamenti. Lo stesso boss che, dopo la morte del giovane, aveva provato a depistare le indagini, per far credere che si trattasse di un suicidio. I rapitori infatti, dopo averlo rapito e torturato, l’avevano fatto esplodere con il tritolo e infine avevano legato il suo corpo ai binari, proprio per simulare il presunto suicidio.