Un altro spiacevole episodio di razzismo è accaduto a Fatima Essania, una ragazza di Rovigo, che aveva semplicemente risposto ad una proposta di lavoro.
Fatima ha denunciato la storia discriminatoria che aveva subìto postando sul social di Instagram uno screen che ritraeva la breve e gelida conversazione che era stata immediatamente troncata dalla donna che aveva pubblicato l’annuncio perché “il suo nome mi dice che lei è araba, quindi niente da fare”.
Fatima ha deciso di manifestare il suo disappunto e la concretezza di ciò che a molti sembra astratto e lontano solo perché non lo si vive sulla propria pelle. La piaga sociale del razzismo affligge il mondo e l’Italia con perpetua costanza e, purtroppo, cupidigia. Il non voler un confronto con una persona perché diversa da sé è simbolo dell’ignoranza radicalizzata nella nostra società, come afferma la stessa Fatima: “il nostro nome, il nostro colore, la nostra identità non possono giustificare la vostra ignoranza”.
La donna, intervistata, ha ribadito che quello non era il primo episodio di discriminazione razziale che aveva vissuto e che, addirittura, preferiva non inserire nei curriculum una sua foto con il velo, carattere e simbolo della sua identità religiosa, per avere più possibilità in ambito lavorativo. Si priva, così, di una sua peculiarità e della sua credenza e, amaramente, sostiene che in Italia “persone come lei” hanno il futuro sbarrato.