Cafarnao – Caos e Miracoli

Cafarnao -Caos e Miracoli è un film diretto da Nadine Labaki, uscito in Italia l’11 Aprile 2019.

È ambientato in Libano, Stato del Vicino Oriente, che confina a sud con la Siria e a Nord con Israele.

Il protagonista del film è Zain El Hajj, un dodicenne cresciuto in un quartiere povero di Beirut. Il ragazzino deve scontare una pena di 5 anni nel carcere di Roumieh, per aver cercato di uccidere quello che lui definisce “figlio di puttana”. Zain, durante la sua permanenza in carcere, vuole fare causa ai suoi genitori “per averlo messo al mondo” e, soprattutto, per l’ultimo annuncio di sua madre: l’arrivo di un altro bambino o bambina.

Così fa anche un appello a tutti i genitori del mondo che non sanno prendersi cura dei propri figli ma continuano a concepirne, senza poterli mantenere e senza saper fare i genitori.

Nel frattempo, le autorità libanesi processano un gruppo di lavoratrici migranti illegali tra cui una giovane donna etiope di nome Rahil.

Questa è la parte iniziale del film, ma in realtà il processo è solo “una scusa” per tornare indietro e capire cosa sia successo davvero.

Il film tratta di vari argomenti, importanti soprattutto al giorno d’oggi. Consiglierei vivamente di vederlo perché è una storia a dir poco commovente ma che allo stesso tempo fa aprire gli occhi su mondi di cui forse non sei a conoscenza.

Insegna molto, soprattutto perché chi, come me, è nata da una parte del mondo che non è totalmente “sfortunata”, e non sempre apprezza le cose che ha, non gli bastano e vuole sempre di più: dovremmo ricordarci che c’è chi invece non ha niente. È compito nostro sostenerci e sostenere persone come loro, perché siamo tutti sotto lo stesso cielo e, invece di giocare a chi è più forte e chi meno, dovremmo essere fratelli, nonostante le diversità.

Ognuno di noi dovrebbe avere la propria infanzia, con i ricordi più belli, con la gioia negli occhi, e il sorriso di chi è senza pensieri. Tutti dovremmo essere bambini: a 12 anni non puoi essere un uomo, non puoi sapere tutto della vita, ogni cosa con il suo tempo, un bambino deve guardare il mondo con gli occhi pieni di felicità e non con gli occhi di chi non l’ha mai conosciuta.
Silvia cliente II F