Achille Lauro: sotto i riflettori dell’Ariston

Anticonformismo e trasgressione caratterizzano le performance di Achille Lauro, grande protagonista del settantunesimo Festival di Sanremo al quale ha preso parte stavolta non come cantante in gara, bensì come ospite fisso.

È considerato da molti la nuova icona del punk italiano, attraverso le sue esibizioni che, completamente fuori dagli schemi, hanno rappresentato le tappe di un viaggio nei generi musicali che ha voluto portare sul palco dell’Ariston.
“Ogni genere rappresenta un’epoca, un modo di vivere e di pensare: un momento di rottura e di cambiamento”: queste sono le parole con cui Lauro decide di presentare i suoi quadri che ha scelto di concludere con delle ricorrenti benedizioni che lui spiega così: “le mie benedizioni sono un invito a vivere la vita con il senso che ognuno desidera. Realizzare i propri sogni, nella totale libertà”.

Se nella serata dello scorso martedì ha deciso di esibirsi con il suo ultimo singolo dal titolo “Solo noi”, la sera successiva ha presentato “Bam Bam Twist”, al quale hanno preso parte Francesca Barra e Claudio Santamaria nel ruolo di ballerini.

Il terzo quadro di Lauro ha previsto la partecipazione di Emma che è stata parte integrante dell’esecuzione del brano “Penelope”, mentre il quadro della quarta serata ha rappresentato un evidente riferimento alla partecipazione dell’artista alle due edizioni precedenti del Festival, alle quali si era presentato con “Me ne frego” e “Rolls Royce”, i due brani che nella serata di venerdì ha riproposto con la partecipazione di Fiorello, protagonista indiscusso del Festival.

Per la serata di sabato, infine, Lauro ha scelto il brano “C’est la vie”, a cui ha riservato una performance che punta i riflettori sul peso delle parole; durante l’esibizione, infatti, sono state inserite le registrazioni di alcune delle offese rivolte a Lauro, il quale si inginocchia sbottonandosi la giacca e mostrando il suo petto che, inflitto da rose, comincia a sanguinare.

Anche questa volta Achille Lauro, di cui moltissimi ammirano l’ingegno e la cura con cui, insieme al suo team, prepara ogni suo quadro, riesce a sorprendere e a portare sul palco contenuti in cui prevale il desiderio di libertà, di evasione da qualsiasi schema renda schiavi e limiti la propria persona.

“Dio benedica chi è.
Dio benedica di gode.
Dio benedica gli incompresi.
Dio benedica chi se ne frega.
Dio benedica Solo Noi. Esseri Umani.”

– Achille Lauro
Federica Sciacca III A