Parole di celluloide #5

Jane the Virgin

Jane the Virgin è una serie tv americana che si basa sulla telenovela venezuelana “Juana la virgen”. È una serie che non ha un genere preciso ma che possiamo catalogare come commedia drammatica/romantica composta da 5 stagioni.

La protagonista è Jane Gloriana Villanueva – una ragazza ventitreenne con il sogno di diventare una scrittrice – felicemente fidanzata da due anni con Michael Cordero, giovane e ambizioso detective di Miami. Tra le cose che più contano nella sua vita, oltre al suo dettagliato piano di vita futura, ci sono sua madre Xiomara, rimasta incinta appena sedicenne, e sua nonna Alba, fortemente credente e molto legata ai dogmi cristiani e che, da quando Jane compie tredici anni, la mette in guardia circa le conseguenze del sesso prematrimoniale.

Jane incorpora questi moniti in maniera così profonda da arrivare ai suoi ventitré anni ancora illibata.

Tuttavia, durante un normale controllo ginecologico, la vita tranquilla e morigerata di Jane viene sconvolta dall’annuncio di essere stata erroneamente sottoposta ad un’inseminazione artificiale.

La forza di Jane the Virgin è che nonostante gli eventi siano bizzarri e assurdi i personaggi sono persone comuni, persone in cui ognuno di noi può immedesimarsi. Questa serie tocca temi stereotipati e uno dei principali è la comunità dei Latinx che permette di valicare i pensieri riguardo questa minoranza ed empatizzare con la loro situazione. Questo permetterà di parlare del cattolicesimo radicato che contraddistingue i latinx e del problema della clandestinità.

Consiglio Jane the Virgin perché a mio parere grazie ai suoi innumerevoli plot twist, alle bizzarrie e alle molteplici emozioni che trasmettono i personaggi e gli eventi di cui sono protagonisti è un toccasana che trasmette grande positività e strappa una risata allo spettatore, infatti la protagonista stessa nonostante le avversità delle sue vicende, si rimboccherà le maniche e andrà sempre avanti cercando di vivere a pieno ogni singolo momento della sua vita.

Jane continuerà tra un evento e l’altro infatti ad “avere il sorriso” e insegnarci che è inutile piangersi addosso.

Sveva Lo Re IV D