Il risveglio della bestia a cento anni dalla fondazione dei Fasci di Combattimento

Come, nonostante gli anni, nell’organismo Italia rimanga latente il virus del Fascismo

La Pecora Elettrica e il Baraka a Roma, la bomba carta sotto l’auto di Cibo a Verona, piazza Santa Maria di Gesù (Piazzetta) e piazza Roma a Catania – con tanti altri spot di contorno – sono solo alcune delle ultime azioni di matrice fascista delle quali la società civile è stata vittima a cento anni della fondazione dei Fasci Italiani di Combattimento fondati da Mussolini a MIlano nel 1919.

Vi parlo delle persone che si sono trovate a essere oggetto di questi atti di becera violenza; vi parlo dell’Onorevole Senatrice della Repubblica Liliana Segre, vittima di una media di 200 insulti quotidiani sul web, adesso costretta a vivere sotto scorta per garantire la sua incolumità dalla violenza di estrema destra, di Vauro che difende Francesca Fagnani a Dritto e Rovescio dalle minacce di Massimiliano Minnocci – er Brasile – ultrà della Roma pregiudicato e costellato di tatuaggi dedicati a Mussolini e Hitler.

Ma vi parlo anche dei luoghi, stuprati ancora una volta da chi, il coraggio, lo ha dimenticato nei cassetti chiusi del Ventennio fascista e che ora opera solo nella notte, per paura di essere preso e, giustamente accusato, processato, giudicato per come merita e costretto a scontare la sua pena che – dovrebbe essere – è prevista persino dalla nostra Carta Fondamentale.

La Pecora Elettrica, libreria indipendente di Centocelle a Roma che garantiva attività culturali alla zona, è stata presa di mira per la seconda volta dopo il 25 aprile con un attacco incendiario che in pochi hanno avuto il coraggio di chiamare col giusto nome: un attentato fascista. Dopo questa è toccato al Baraka Bistrot, a due passi dalla Pecora Eletrica sempre a Centocelle, anch’esso incendiato nella notte dopo la solidarietà espressa verso la libreria. Anche in quest’occasione un attentato fascista occorso nel cuore della notte, le 4 circa.

Senza andare troppo lontano, atti di violenza e vandalismo come questi hanno luogo anche nella nostra “destrissima” città.

Piazza Santa Maria di Gesù, nella parte della Piazzetta, come viene affettuosamente chiamata dalla Comunità che quotidianamente la abita e che si è presa l’onere di colorarla e renderla viva, è stata imbrattata nel cuore della notte con croci celtiche et similia.

Qui riporto le immagini che sono girate sul web e pubblicate dalla pagina Facebook della “Comunità Resistente Piazzetta”
La “dedica” fascista all’On. Segre. Notate le U sostituite con la grafia fascista

Piazza Roma, vandalismo e volgarità fascista atto secondo: proprio fuori dall’I.I.S. G. De Felice compare la scritta “Segre s****a” condita con croce celtica fresca di nottata. E non è raro girare per Catania e leggere striscioni il cui livello è quello di “Parlateci di Bibbiano”, indice della bocca larga e dell’intelletto stretto di chi li produce.

Così è come il virus del fascismo è rimasto latente nell’organismo Italia e come ora si sta risvegliando: prima con la violenza verbale, di persona e sul web poi le minacce e le intimidazioni. Seguono gli striscioni, i cortei coi bracci tesi, i tricolori e le aquile, i fasci littori e le croci celtiche. Infine le azioni di puro squadrismo, attacchi incendiari, attentati e risse.

E allora qual è l’ultima arma che possiamo adoperare per difendere le nostre libertà da questo fascismo ogni giorno più legittimato dalla Politica nazionale e locale, dai giornali e persino da persone dalle quali non riusciamo ad aspettarci? La Cultura.

Puntiamo sulla Cultura e sulla Civiltà ragazze e ragazzi, mettiamo in comune le forze dei nostri intelletti e respingiamo questa marmaglia nera.

Sfoderiamo le nostre matite e le nostre penne, continuiamo a sfogliare e leggere senza timore i nostri libri di Storia e ricordiamo ciò che è stato per non incorrere, ancora una volta, negli errori del passato.

Alessandro Finocchiaro V B