“Visioni utopiche”, la città dei sogni da Vittorini a Calvino

Lo Spedalieri incontra il Professore Giuseppe Langella per parlare di città e cittadinanza con gli strumenti della letteratura utopica

Una città senza periferie, accogliente e inclusiva, una società meritocratica e non nepotista. Con le parole degli stessi studenti e studentesse del Liceo si spiega il titolo della presentazione: “Visioni utopiche”, tenuta dal Professor Langella, Ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, accompagnato dalla Professoressa Lo Grasso, docente di Italiano e latino nei Licei.

“Come immaginate la città ideale? Che città vorreste?”

Sono le domande che hanno inaugurato la presentazione e raccolto le risposte della platea sintetizzandole con un aggettivo: la città ideale è giusta.

Il 22 novembre, l’Auditorium del Liceo Classico Nicola Spedalieri è stato ancora una volta teatro di un confronto che, secondo un’opinione condivisa dal Professore e dal giovane pubblico in platea, nasce dai nostri bisogni e dai nostri sogni.

L’incontro ha offerto ampi spazi di riflessione concernenti la cittadinanza e la letteratura, mettendo queste ultime in relazione con un discorso sulla letteratura utopica del Novecento.

Il Professore Langella ha avuto cura di presentare due testi appartenenti a questo filone “Le città del mondo”, di Vittorini, e “Le città invisibili”, di Calvino, sia da un punto di vista cronologico che contenutistico. Ha analizzato approfonditamente la genesi de Le città del mondo, romanzo pubblicato nel ‘68, ma concepito già nel ‘46, proprio agli inizi di un periodo di ricostruzione materiale, morale e sociale immediatamente successivo alle guerre mondiali.

Hanno suscitato un vivo interesse anche le riflessioni successive, sempre sulle tracce di Vittorini, relative alla bellezza e alla bontà delle città, qualità che si rivelano fondamentali per la crescita e la formazione della cittadinanza e per l’educazione della società.

In conclusione è stato ripreso il concetto di sogno presentando Le città invisibili, testo pubblicato nel ‘72 costruito con una cornice particolarmente suggestiva all’interno della quale vengono narrate le origini di città inesistenti, come Zobeide, che hanno un forte legame col desiderio degli esseri umani.

Utopia, sogno e desiderio sono alcuni degli strumenti che la letteratura ci ha offerto, con la magistrale guida del Prof. Langella, per affrontare il tema della cittadinanza e Costituzione, del rapporto fra il cittadino e la città, fra la persona, l’ambiente e la società in cui è inserita.

Alessandro Finocchiaro V B