Una stella di David sul citofono, ci risiamo

Bologna: stella di David disegnata sul citofono della casa di un professore con una freccia che indica il suo cognome: “ho sentito un nodo in gola, ho perso tutta la famiglia di mio padre nei campi di concentramento, era rimasto in vita solo lui“.

L’ennesimo episodio simile a “Juden hier“, stavolta la città colpita dall’antisemitismo è Bologna.

La vittima si rifiuta di pensare che un fatto simile sia stato generato da una città come Bologna e, sporgendo denuncia, pensa che sia stata la bravata di qualche idiota. Il sindaco Merola è indignato: “Bologna non merita questi scempi e non rinuncerà mai a far valere la forza della memoria, la comunità ebraica è una parte importante della nostra città“.

È da condannare chi ha di nuovo aperto la nera stagione dei campanelli e dei portoni marchiati. Fermatevi!” commenta invece l’assessore alla cultura, Matteo Lepore.

Un italiano su tre, il 37,2% considera gli atti antisemiti come questo bravate fatte per provocazione o per scherzo. Un gesto simile non può e non deve essere sottovalutato, soprattutto in tempi come i nostri dove dimenticare non è concesso. È il secondo articolo che scrivo a riguardo e spero di non doverne scrivere più, tutto ciò mette i brividi.

Agata Di Prima II D