“Il fenomeno del bullismo”: origine e uso della parola “bullismo” #1

Per evitare confusione sul significato di “bullismo”, termine spesso abusato e talvolta modificato, è importante specificare che la sua derivazione proviene dall’inglese “bullying” e viene usato nella letteratura internazionale per connotare il fenomeno delle prepotenze tra pari in un contesto di gruppo, in cui il “bully” è una persona che usa la propria forza e/o il proprio potere per intimorire e/o danneggiare una persona più debole.

Cos’è il bullismo?

Per bullismo si intendono tutte quelle azioni di prevaricazione e sopruso messe in atto da parte di un bambino/adolescente, definito “bullo”, (o da parte di un gruppo) nei confronti di un altro bambino/adolescente percepito come più debole, la vittima. Il bullismo è un fenomeno di origine antica, largamente diffuso in ambito scolastico, che però solo recentemente ha ricevuto particolare attenzione diventando oggetto di studio.

Secondo le definizioni date dagli studiosi del fenomeno, uno studente è oggetto di azioni di bullismo, ovvero è prevaricato o vittimizzato, quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto deliberatamente da uno o più compagni. Non si fa quindi riferimento ad un singolo atto, ma a una serie di comportamenti portati avanti ripetutamente, all’interno di un gruppo, da parte di qualcuno che fa o dice cose per avere potere su un’altra persona.

Possiamo dedurre che gli elementi che caratterizzano il fenomeno siano essenzialmente tre:

  • l’intenzionalità
  • la persistenza
  • il disequilibrio di potere

Il termine si riferisce al fenomeno nel suo complesso e include i comportamenti del bullo, quelli della vittima e anche di chi assiste (gli osservatori).

Inoltre è possibile distinguere tra:

  • bullismo diretto, che comprende attacchi espliciti nei confronti della vittima e
    può essere di tipo fisico o verbale;
  • bullismo indiretto, che danneggia la vittima nelle sue relazioni con le altre
    persone, attraverso atti come l’esclusione dal gruppo dei pari, l’isolamento, la diffusione di pettegolezzi e calunnie sul suo conto, il danneggiamento dei suoi rapporti di amicizia.

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Giulio Vitale I B