GENERAZIONE DIGITALE: QUALCHE PREGIO, MA QUANTI PROBLEMI?

Immaginate, per un attimo, di svegliarvi nel 1990, in Italia è appena uscita “attenti al lupo” di Lucio Dalla, mentre cade il muro di Berlino e nasce ufficialmente l’Unione Europea. Ma l’evento che più di tutti caratterizza “gli anni novanta” è l’annuncio della nascita del Web, mezzo di comunicazione che rivoluzionerà per sempre la storia del nostro pianeta.

E’ il 2020, sono passati quasi trent’anni da tale scoperta, e la tecnologia ha compiuto enormi passi in avanti, educando una generazione, quella “digitale”, a passare fin troppo tempo davanti ai vari pc, tablet o cellulari.

Disturbi psicologici quali la nomofobia (“paura di essere sconnessi dalla rete”) o anche più semplicemente ansia, depressione o insonnia caratterizzano ormai la vita di molti giovani e non, succubi di una forte dipendenza da telefoni cellulari.

Non è facile ammetterlo, e non è per nulla facile rimediare a tale problema, ma tutti noi, al di fuori di rare “eccezioni che confermano la regola” siamo stati sottomessi da qualcosa di più grande di noi che ormai fa irrimediabilmente parte delle nostre vite. I social network sono la nostra attività preferita durante la giornata (lo dimostra la sezione delle impostazioni di qualsiasi smartphone “tempo di utilizzo”, dove viene dichiarato, appunto, il tempo di utilizzo medio giornaliero applicazione per applicazione); ormai il lavoro del “fashion blogger” è sempre più affermato e riconosciuto come tale dal mondo intero.

Non ha senso piangersi addosso, ed è altrettanto ingeneroso affermare che tutti i dispositivi elettronici ed i social network abbiano solo un’influenza negativa sulle nostre vite. E’ importante ricordare quanto tali dispositivi ci abbiano abituato a straordinarie comodità come il navigatore satellitare sempre a portata di polpastrello, lo shopping online o anche la possibilità di poter esprimere la propria opinione ed in poco tempo avere un confronto con chiunque ascolti.

Anche qui sappiamo però di conseguenze negative su noi stessi e sul nostro pianeta, quali la crisi in cui versano i negozi di abbigliamento ormai da anni e, soprattutto, l’enorme problema del cyber bullismo.

Se è vero che storicamente ogni generazione si è posta questo interrogativo, la domanda nel 2020 sorge spontanea: è quella digitale la peggiore generazione della storia? Essa scarseggia di cultura e di buona musica e, di contro, abbonda di ignoranza, odio (per di più digitale, quindi anche privo di alcuna dignità), e sedentarietà.

I rari momenti che possiamo affermare di vivere appieno sono quelli in cui dimentichiamo di avere un telefono che vibra in tasca, scalpitante di dirci qualcosa di superfluo che presto dimenticheremo. Sblocchi il cellulare per guardare l’orario, fai un giro al volo sui social network, lasci il cellulare, e non ricordi più l’orario. Ti è mai successo?

Fulvio Ferlito V A