Bestiario: l’altra metà del ponte.

Casa occupata: è questo il titolo del primo racconto che rappresenta l’inizio del viaggio, misterioso e sicuramente significativo, che il noto scrittore Julio Cortázar offre ai suoi lettori nella raccolta “Bestiario”, pubblicata nel 1951 e contenente otto brevi storie.

Nato nel 1914 in Belgio, il celebre autore trascorre la sua vita tra Argentina e Francia, aree geografiche che influiscono fortemente sui racconti presenti in “Bestiario”, le cui narrazioni, infatti, sono principalmente ambientate a Parigi e Buenos Aires.

Ogni racconto è caratterizzato da personaggi e storie a sé stanti, ma alla fine dell’intero libro è possibile tracciare un percorso, le cui tappe sono unite da elementi comuni e ricorrenti, quali la richiesta di un continuo adattamento al cambiamento, la ripetizione del numero tre ed anche la continua presenza di ponti che, senza dubbio, non svolgono una funzione solo di collegamento tra due aree geografiche, ma anche un ideale nesso tra un desiderio e la sua realizzazione, tra un viaggio e la sua meta, tra la conveniente fantasia e la crudele realtà, la stessa che spesso, nel corso della vita, ci impedisce di proseguire il nostro percorso, imponendoci una sosta a metà del ponte; nessuno poi, ci garantisce la presenza di qualcuno che ha attraversato la sua parte opposta e che quindi si trova nella nostra stessa situazione.

La storia di uno sfratto, la lettera di un uomo che da un giorno all’altro inizia a vomitare coniglietti, un percorso verso la morte, una donna tormentata dall’esistenza di un suo alter ego: sono queste alcune delle storie che, in un modo o nell’altro, segneranno il viaggio dei lettori, caratterizzato da una narrazione che, pur essendo fantastica, rimane fortemente ancorata ad uno stile estremamente realistico che riuscirà a far immaginare al lettore quella che quotidianamente considera una banale fantasia come una verosimile realtà.
Federica Sciacca II A