Afghanistan: i talebani esultano per il ritiro degli americani

Tragica la situazione in Afghanistan che lo scorso 15 agosto è nuovamente caduto nelle mani dei talebani.

Alla luce di quanto annunciato lo scorso aprile dal Presidente Biden, le truppe americane avrebbero dovuto lasciare i territori afghani entro l’11 settembre 2021. Il loro ritiro, verificatosi i primi giorni di luglio, è stato però considerato dai talebani un’occasione da non lasciarsi sfuggire, senza in alcun modo preoccuparsi di tener fede ai patti stipulati in precedenza; secondo infatti l’accordo di Doha, sottoscritto a febbraio 2020, i talebani avrebbero dovuto confrontarsi con il governo afghano nell’intento di spartire il potere in modo pacifico, ma il dialogo non ha mai avuto luogo.

Dopo la fuga dell’ex presidente afghano verso l’Uzbekistan, la conquista dei territori da parte degli estremisti è stata certamente più rapida e in poco tempo ha portato anche alla caduta della capitale Kabul, in seguito alla quale migliaia di cittadini si sono diretti verso l’aeroporto della città nel tentativo di abbandonare il paese. Lo scorso 26 agosto inoltre ha avuto luogo all’aeroporto un attentato che, rivendicato dall’Isis, ha provocato più di 170 morti e almeno 200 feriti. La prima esplosione è stata causata da un kamikaze, mentre la seconda da un’autobomba che si trovava nei pressi del Baron Hotel, non distante dall’aeroporto.

I talebani esultano nel momento in cui dai territori afghani decolla anche l’ultimo aereo americano: si conclude così, all’alba del 31 agosto, una guerra ventennale a cui Biden decide di porre fine nella convinzione che non si sarebbe mai giunti ad un accordo.

Federica Sciacca IV A